Gap, Ateliersi, Agorà, Bologna, Emilia Romagna

Gap. Cos’è un gap? Dialogo sulla liberazione | Ateliersi 27 aprile 2019

TEATRO BIAGI D’ANTONA – Castel Maggiore
Sabato 27 aprile 2019 | ore 21

ATELIERSI

 GAP. COS’È  UN GAP?
 DIALOGO SULLA LIBERAZIONE

INGRESSO LIBERO. PRENOTAZIONE CONSIGLIATA

 
di e con Fiorenza Menni, Andrea Mochi Sismondi e Marco Mochi Sismondi
una produzione Ateliersi per Agorà
con il sostegno di MiBAC, Regione Emilia-Romagna e Comune di Bologna
con il patrocinio di ANPI di Castel Maggiore

Grazie a Freak Andò – Antiquariato Modernariato Design per la collaborazione e a Modo Infoshop

 

Contro quale oppressione insorgere ora? Quali spazi occupa chi limita la libertà degli altri negli anni Dieci del XXI secolo? Come ribellarsi? E quali gli eroi di riferimento? Per cosa combattono? Quale la relazione con i partigiani di 75 anni fa?

In [gæp] Cos’è un GAP? un tredicenne dei nostri giorni si mette in relazione con una serie di domande suscitate dall’incontro con Pin: il ragazzino monello e vagabondo, protagonista de Il sentiero dei nidi di ragno, il primo romanzo di Italo Calvino, ambientato durante la Resistenza tra i partigiani delle montagne liguri.

Come ribellarsi alle oppressioni? Chi limita la nostra libertà? Chi sono gli eroi? Per cosa combattono?

Tra queste domande si muove il giovane protagonista, mettendosi in gioco in prima persona e arrivando a condurre una vera e propria “partita letteraria” con gli spettatori.

Per attraversare le immagini e le parole delle donne e degli uomini che hanno lottato per liberare l’Italia dal nazifascismo il ragazzo propone infatti al pubblico un gioco di gruppo intorno al libro di Calvino, in cui coinvolge anche sua madre e suo padre: si vince cogliendo battute mancanti e significati nascosti.

Tra parole misteriose e anime inquiete, lo sguardo del giovane protagonista si concentra su quella spinta elementare che porta ogni essere umano a combattere per non essere più umiliato, percorrendo i sentieri della rivolta per far nascere nuove immagini su cui basare una vita in comune.

Ed è proprio Pin che permette a Calvino di raccontare la resistenza appena vissuta evitandone celebrazioni retoriche ed edulcorate – e accompagnarci lungo il cammino della rivolta, tra parole misteriose e anime inquiete, svelando un carattere primario della Resistenza: quel “quid elementare che diventa la chiave della storia presente e futura”.