liberamente tratto dai testi di Nelly Sachs
con Chiara Guidi e il coro della città
musica eseguita dal vivo dall’autore Natàn Santiago Lazala
cura del suono Andrea Scardovi
traduzione Anna Ruchat
produzione Societas in collaborazione con Liberty
Lettere dalla notte sono state scritte da Nelly Sachs, una delle voci poetiche più appartate e potenti del Novecento, premio Nobel nel 1966, e ora riscoperta da Chiara Guidi in collaborazione con Elena Di Gioia.
Una voce soltanto, così amava definirsi sia per quella fede che portava “…impregnare di dolore la polvere, darle un’anima” che per quel credo che la guidava “…io credo in un universo invisibile nel quale inscriviamo ciò che abbiamo inconsapevolmente compiuto…”.
Dentro le sue parole, nella polvere che spesso evoca, si intravede il cammino doloroso dei popoli e delle genti, a cui la poesia dà voce, facendo scaturire la musica.
Per incontrare Nelly Sachs, grazie alla traduzione di Anna Ruchat, Chiara Guidi darà voce non solo ad alcune lettere tratte da Lettere dalla notte ma anche a una parte del carteggio che ebbe tra il 1954 e il 1969 con una delle voci più intense della poesia, Paul Celan, con cui condivise la condizione di esule dalla storia e dalle ferite del Novecento.
Chiara Guidi consegnerà ad un coro cittadino alcune poesie, attraverso un esercizio di lettura in coro sui componimenti della poetessa tedesca Nelly Sachs a partire dalla tecnica messa a punto nel suo percorso di ricerca corale. In tre incontri precedenti allo spettacolo, verranno svolti esercizi per dare espressione e cadenza ai singoli fonemi in una prospettiva di orchestrazione.
Al termine del terzo incontro, il coro confluirà nella lettura pubblica di Lettere dalla notte, intersecando la propria voce a quella di Chiara Guidi attraverso le parole dei componimenti corali scritti da Nelly Sachs: Coro degli orfani, Coro dei nascituri, Coro dei salvati. L’esercitazione è aperta a persone con o senza esperienza attoriale.
NELLY SACHS (Berlino, 1891 – Stoccolma 1970), scrittrice tedesca di famiglia ebraica. Dopo avere ricevuto l’ordine di presentarsi a un campo di lavoro, nel 1940, riesce a fuggire in Svezia, dove vivrà per tutta la vita. Finita la guerra cominciano ad arrivare le notizie della morte di familiari e amici nei campi di sterminio nazisti. Sono proprio questi gli anni in cui inizia quell’intensa attività poetica che la trasforma in una delle voci più potenti del Novecento tedesco e non solo. Nel 1947 viene pubblicato il suo primo libro di poesia. Nel 1950 inizia una serie di lunghi periodi di ricovero in ospedali psichiatrici. Nelly Sachs continuerà a scrivere e a pubblicare in crescendo fino alla morte (nove raccolte di poesia e diversi testi teatrali). Dagli anni sessanta la fama di Nelly Sachs diventa internazionale e nel 1966 riceve il premio Nobel.
Numerose le raccolte di poesie tra cui: Nelle dimore della morte (1947), Fuga e trasformazione (1959), Al di là della polvere (1961), Alla ricerca dei viventi (1971). Ha scritto drammi, Eli (1950) e poemi, Segni sulla sabbia (1962), Incantesimo (1970). Tra i testi pubblicati in Italia di Nelly Sachs: Poesie, traduzione di Ida Porena, Einaudi 1971; Paul Celan Nelly Sachs Corrispondenza Il Melangolo, 1996 traduzione di Anna Ruchat; Lettere dalla notte a cura di Anna Ruchat, Giuntina 2015; Epitaffi scritti sull’aria a cura di Chiara Conterno, Progedit 2013.
Lettere dalla notte:
anteprima Bologna, Oratorio di San Filippo Neri, maggio 2016
debutto al Festival della Letteratura di Mantova, settembre 2016
Parma, Teatro delle Briciole, novembre 2016
Agorà, Teatro Zeppilli, Pieve di Cento (BO), maggio 2017